lunedì 11 giugno 2007

Le nuove idee PER CALUSCO d'Adda 1° parte


Oggi mi sono svegliato con il senso civico in modalità ON.

Mi tornano alla mente le parole di una graziosa signora che nell'ultima tornata elettorale, ha condiviso la maratona ai seggi con me e - più di una volta - mi ha rinfacciato, in maniera per altro garbatissima, che non mi impegnassi attivamente nelle
res caluschesi.

La mia risposta è stata un goliardico - in fondo, a me non importa chi mi asfalta le strade - accompagnata da una sonora risata degli altri che presiedevano il seggio.

Là per là poteva apparire anche sagace, ma con il senno di poi, mi rendo conto di essere stato inopportuno.

Chiedo venia.

Voglio farlo a mio modo, commentando una decisione e un progetto, della nuova giunta di centro-destra comunale, sui quali ho avuto la fortuna di discuterne con un assessore appena insediato.

La prima riguardava la rimozione della bandiera della pace dalla Casa Comunale.

Quando gli ho fatto notare la questione - da politico attento qual'è - ha evaso in maniera magistrale le ovvie motivazioni che sottendono una decisione di questo tipo. Per una "squadra", che si è presentata alle elezioni con l'ambizione di stare vicino ai cittadini, presentarsi con un provvedimento, marcatamente, ideologico non è proprio il massimo.

Che poi non ho mai capito cosa ci vedano di tanto demoniaco in quella bandiera. Rappresenta l'arcobaleno, uno dei fenomeni più spettacolari della natura e proprio per la sua eterogeneità cromatica, avulsa da ogni logica di schieramento.

Torniamo alla questione.

La bandiera sarebbe stata rimossa per una questione di legalità. Ci sarebbe in essere un'ordinanza del prefetto che prevede la rimozione in applicazione di una direttiva della
Presidenza del Consiglio pervenuta alle prefetture in data 11 febbraio 2003, secondo la quale «non possono essere esposte bandiere straniere (esposte esclusivamente in occasioni di incontri internazionali) e neppure simboli privati (esempio insegne di partito, simboli di associazioni ed organismi vari)»

Innanzitutto

la bandiera della pace non costituisce né una bandiera di nazione straniera, né un simbolo privato, ma rappresenta un valore, come appunto la pace, che in teoria dovrebbe appartenere a tutti, e dunque, dovrebbe avere rilievo universale. Ma - mi rendo conto - che una certa parte politica da questo orecchio non riesce proprio a sentirci. D'altronde il pacifismo dopo il
Kosovo, l'Afganistan e l'Iraq è diventata prerogativa di una certa sinistra massimalista che la usa strumentalmente per acquisire consenso. D'altronde pace è uguale a teppisti scalmanati che vanno in piazza solo per portare miseria, distruzione e morte.

CAZZO MA LA PACE E' UN VALORE CRISTIANO

E anche dal punto di vista - strettamente - legale la questione non regge. Stiamo parlando di una direttiva del 2003, quando il governo era di centro-destra: quindi, politicamente, è da ritenersi decaduta. Non penso che
Amato, l'attuale ministro dell'interno, la pensi come Scajola, in merito. E se proprio vogliamo fare i legalisti, il nuovo sindaco potrebbe mandargli una missiva per chiedere delucidazioni.
Inoltre il prefetto di bergamo non ha mai dato esecutorietà a quella direttiva - ripeto, ormai decaduta, perchè è cambiato il governo e perchè non essendo una legge primaria dello Stato, non rimane in vigore - altrimenti avrebbe costretto la giunta precedente a togliere la bandiera. Invece la bandiera è rimasta sempre lì e alle forze dell'ordine di zona non è arrivata mai l'ordine di rimuoverla!

Ah sto punto spero nell'
ominiscienza dei defunti. Perchè Guareschi si starà facendo grasse risate.

(continua, appena ho tempo, con la barzelletta sulla casa della comunità)

questa la dedico alla mia fonte involontaria, nonchè assessore della nuova giunta caluschese che ha saputo apprezzare GL***A di T***NO. a sbirrando. Anzi un po' si assomigliano anche...





Nessun commento: