sabato 25 agosto 2007

Putin. Il Polo Nord è Mio.


Qualche settimana fa, la notizia che Putin e la Russia rivendicassero il Polo Nord, ha fatto il giro del Mondo. Il 2 Agosto una spedizione guidata dal famoso esploratore e deputato del partito Russia Unita, Artur Cilingarov ha piantato una bandiera di titanio in corrispondenza del Polo Nord. Gli interessi verso il Polo sono molteplici e di vario genere. Innanzitutto strategico - militare. Gli Usa e la stessa Russia hanno posizionato al Polo dei sottomarini con cui possono far pesare una minaccia nucleare su tutte le grandi città dell'emisfero settentrionale. Il secondo e il più importante è strettamente economico. Si calcola che nel solo territorio "attribuito" alla Russia ci siano 700 miliardi di tonnellate di petrolio e quantità molto ingenti di gas naturale. Infine c'è un interesse ecologico. Lo sfruttamento industriale ipotizzato dalla Russia e non solo, rischierebbe di creare un danno all'ambiente di porzioni abnormi. Un motivo per mantenere la situazione monitorata e operare una riflessione collettiva, coinvolgendo le Nazioni Unite.
Dopo l'outing russo, si sono susseguite le reazioni di Stati Uniti, che ha espresso più di una perplessità per questa rivendicazione unilaterale e del Canada, che storicamente, sente di avere più di un diritto sull'intera zona Artica.
In realtà il viaggio di Cilingarov è più propagandistico che altro. Non dimentichiamo che lui stesso è un deputato. La spedizione è da inserire all'interno del nazionalismo putiniano. E' una dimostrazione acta ad acquisire consenso interno paventando la forza di una nazione che sta rinascendo e suscitare timore reverenziale nei confronti dei competitori stranieri. La vecchia logica sovietica del se non ci amano ci temano. Del resto è noto che l'unica differenza della nuova Russia con l'Urss è l'adozione di un sistema anarco - capitalista senza regole di mercato e che ha come unico comune denominatore il rafforzamento del potere presidenziale.




6 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao! giusto una precisazione su quel che scrivi più sopra: a quel che ho letto i russi sono andati in fondo al mar assieme ad una spedizione scientifica finlandese e svedese, e pagati dagli scienziati di questi paesi (i russi non c'hanno i soldi!). la contesa, che coinvolge un sacco di paesi, come canada, norvegia, usa e danimarca (che possiede la groenlandia), si risolverà nei prossimi anni, se non sbaglio nel 2013 quando una commissione ONU valuterà le prove scientifiche volte a dimostrare una sorta di diritto naturale dei singoli paesi coinvolti. in pratica, ed è anche questo che la missione russa è andata a fare, i vari paesi stanno cercando prove del fatto che la piattaforma su cui poggiano si prolunga sotto il mare in quel territorio, interessante dal punto di vista energetico.

come al solito poi i russi sono sempre i cattivi, ma già la norvegia sta cercando di mettersi d'accordo con loro fornendo know how e probabilmente fondi per uno sfruttamento congiunto delle risorse.

l'ultima cosa, ed è una considerazione personale... quel territorio sarà accessibile solo a causa del riscaldamento climatico, provocato probabilmente dagli stessi combustibili fossili per cui questi paesi si stanno facendo guerra. insomma, non c'è modo che imparino qualcosa, e non c'è modo di farglielo imparare.

cohoba ha detto...

Innanzitutto premetto che visto la pertinenza e l'intelligenza del commento, io, fossi stato in te, il nome lo avrei messo...

cmq

non è mio costume fare analisi geo - politiche usando come criteri di valutazione il buono e il cattivo e non mi sembra di averlo fatto neanche ora.

Quando si parla di politica internazionale, si parla, al limite, di interessi contrapposti.

E se leggi bene, il mio post va in questa direzione. Oggi l'interesse della Russia non è tanto quello di rivendicare un territorio che non può provare - alla luce dei fatti - che sia suo. Il suo INTERESSE, ribadisco, è quello di mostrare i muscoli con le altre potenze europee, di far vedere di essere, ancora, delle pedine importanti sullo scacchiere internazionale. Insomma, Putin sta dicendo che i conti con la Russia si deve continuare a farli e la missione al Polo Nord è stato solo un pretesto.

Per quanto riguarda il surriscaldamento climatico sono d'accordo: io spero che l'Artico sia dichiarato patrimonio dell'umanità e che si facciano politiche ecologiche per preservarlo..

Tornami a trovare. Su questo blog se ne sente il bisogno di interlocutori competenti!

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie