sabato 29 settembre 2007

La rivoluzione zafferano dei monaci contro la dittatura.





STORIA

La Birmania era una ex colonia britannica. Nel 1962 c'è stato un colpo di stato che ha portato al potere Ne Win, sanguinario dittatori che per più di vent'anni ha affamato il suo popolo. Nel 1988 fu spodestato a seguito del golpe dei suoi stessi militari. Assunsero il potere sulla scia di una rivolta popolare scatenata dall'aumento del costo della vita. Nel 1990 ci furono elezioni democratiche: la vittoria del LND fu schiacciante, ma i militari non riconobbero la liceità del risultato elettorale e imprigionarono il leader Aung San Suu Kyi. Da allora i militari di fatto comandano e continuano a rimandare il momento dell'instaurazione di un sistema democratico. La recente costituzione promulgata parla di una futura democrazia disciplinata senza specificare quando e come sarà attuata.

OGGI

Il regime militare ha instaurato una serie di alleanze strategiche con Cina, Russia e India prodromiche al mantenimento del potere. Le potenze hanno interesse che la situazione attuale permanga perchè i militari tutelano i loro interessi in Birmania. In sede di consiglio di sicurezza Cina e Russia fanno in modo che la crisi birmana non venga discussa. L'India sfrutta le risorse di gas del paese e vende armi ai militari. Per mantenere il potere hanno creato un vero e proprio regime di paura. I Signori della Forza - bande organizzate sotto il controllo dello Stato - fanno servizio d'ordine. Chi si ribella viene pestato, caricato su camion e rischia di sparire per molto tempo. I diritti umani sono sistematicamente calpestati. Si assiste ogni giorno a una violazione delle libertà individuali con il bene placito della comunità internazionale. E' ovvio, quando non ci sono interessi contingenti i paesi "civilizzati" non fanno niente per fermare la situazione!
I nostri telegiornali sono stati invasi dalle immagini della rivoluzione zafferano. I monaci buddisti - più di 250000 - hanno deciso di non accettare più donazioni dai militari dando un segnale tangibile della loro opposizione al governo. Si uniti alle manifestazioni delle opposizioni e hanno il consenso popolare. La società birmana è prima di tutto una società buddhista e per i militari avere i monaci contro è un problema. La morsa di terrore ultimamente si è fatto più fitta. I militari hanno paura e la leader dell'opposizione birmana è stata imprigionata. E' scattato il copri fuoco in molte città. Staremo a vedere. Se i monaci andranno fino in fondo, la loro voce non può rimanere inascoltata. Un intervento dell'ONU non è solo necessario, ma giusto. Il grosso ostacolo rimane la Cina che vuole continuare a sfruttare le materie prime birmane. Il partito comunista cinese difficilmente permetterà una svolta democratica nel paese. Si rischierebbe di instaurare un precedente pericoloso riaccendendo la polveriera Tibet.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io ho auspico per un intervento dell'Onu ma come sai benissimo certi provvedimenti devono avere una base di convenienza per tutti,prima di essere applicati, mi è sembrato di rivedere l'argentina di più 30anni fa....chissà come andrà a finire

Linea Gotica ha detto...

Io sto con i Monaci. Ho messo sulla home page del mio blog un messaggio di solidarietà. So che è poco, ma è importante parlare di questa tragedia

Anonimo ha detto...

ma sbaglio o manca una pagina rispetto ad un paio di giorni fa?mi sa che hai sollevato un polverone....ciao da colui che è riuscito a spiazzare il Maestro a chiamata!

Killo ha detto...

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DS ha detto...

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Simulacra ha detto...

Quello che non mi è chiaro è perché Bush non si è fiondato subito a bombardare i colonnelli sanguinari? Amici forse?