lunedì 17 settembre 2007

La camorra non esiste.Immagini indegne.Video


Didascalia:

Francesco Schiavone, soprannominato Sandokan per una leggera somiglianza fisica con l'attore Kabir Bedi, è nato a Casal di Principe, vicino Caserta il 6 Gennaio 1953, ed è uno dei più noti boss della camorra, diventato famoso per le lotte di potere avvenute nella sua cittadina natìa soprattutto negli anni '70 e '80. Entra quindi di diritto nella storia del clan de i Casalesi.

Arrestato prima nel 1990 e poi nell'estate del 1998 in un bunker del suo paese natale, è stato condannato all' ergastolo ed ora, in base alla legge 41-bis, sta scontando la pena del carcere duro per i reati di mafia da lui commessi.

Nel 2007 la giunta Bassolino confischerà la sua villa facendone un centro per disabili.

Il fatto del giorno:

CASAL DI PRINCIPE (Caserta) - In mezzo alla folla che gremisce la piazza ci sono anche personaggi scomodi. C'è il papà del boss Sandokan il soprannome con cui è conosciuto Francesco Schiavone, mentre i negozi sono chiusi come pure i balconi e le finestre dei palazzi e delle case adiacenti. Nel giorno del ritorno a casa, a Casal di Principe, di Roberto Saviano, la terra di camorra fa ancora sentire la sua presenza. Paradossalmente "discreta", eppure spavalda che finge di confondersi tra i volti che affollano l'area antistante il palco. Un segnale preciso che sembra voler dire "eccoci, noi siamo sempre qui. Non abbiamo paura". E la presenza di Nicola Schiavone non passa inosservata, provocando attimi di tensione quando il presidente della commissione antimafia cita il clan. Il papà del boss cerca di guadagnare il palco. Urla che deve parlare anche lui, che ha qualcosa da dire. Sono attimi interminabili, tra paura e stupore che richiede l'intervento degli agenti che bloccano l'anziano per evitare complicazioni

In fondo alla piazza, una decina di persone, che si definiscono, "giovani imprenditori". Applaudono ironicamente qualche passaggio dei discorsi ufficiali e ai giornalisti ripete la litania: "
La camorra non esiste", "Saviano non ha subito minacce, vuole essere eletto deputato".

Cosa ne penso.

La scena del papà del boss che cerca di fare irruzione tra Bertinotti e Saviano può apparire folcloristica. Non lo è. Dà la dimensione di ciò che è la criminalità organizzata in certe zone d'Italia. Dà l'idea della lotta quotidiana dell'anti - stato per il controllo del territorio.Ai clan non basta agire indisturbatamente e portare avanti i loro affari.Vogliono controllare tutto. Togliere allo stato la sovranità e sostituirlo . Per farlo cooptano il consenso della popolazione. Non possono permettere una manifestazione antimafia: Saviano è pericoloso perché può diventare un idolo, un esempio da emulare, un portatore di valori positivi contrastanti con la cultura mafiosa. Cultura che ha sostituito e stravolto i modelli di riferimento, di chi vive in queste zone, con tassi di disoccupazione paurosi. D'altronde si definiscono giovani imprenditori non per caso. Il messaggio è chiaro. Lo Stato vi ha abbandonato, non si cura di voi. Con i nostri affari, portiamo sviluppo e lavoro. Domani il palco non ci sarà più e dovrete tornare a fare i conti con noi.
Saviano è l'eroe del momento. In Italia gli eroi o se li comprano o muoiono. L'autore di Gomorra non mi sembra 'Masaniello' da svendersi per quattro monete. Sta alla politica non lasciarlo solo, ma proteggerlo e usarlo per rieducare un popolo alla legalità e al rispetto delle norme.

Briciole di riscossa:



3 commenti:

Daniele ha detto...

Veramente incredibile... sono rimasto scioccato dalla lettura oggi sui giornali del fatto..

loverock ha detto...

Ciaoo..sono Simone (loverock) di Absurdity is nothing, senti, mi faresti l'enorme piacere di cambiare il mio nome nel link proprio in Absurdity is nothing? Ti ringrazio in anticipo!! Ciaoo :D

Anonimo ha detto...

good start